lunedì 17 luglio 2017

Che ce ne facciamo dei tuttologi?????

La figura del Tuttologo rappresenta, nell’ambito della società, la classica medaglia dalle due facce: utilissimo quando si fanno le parole crociate, diventa decisamente fastidioso in alcuni casi-limite che vado ad illustrarvi. L’Homo Sapiens Sapiens, qualunque sia l’oggetto della conversazione, ne sa sempre più di voi. Oltretutto sa rafforzare la propria presenza scenica con paroloni come "antitetico", "pedissequamente" o "ergonomico" capaci di mettere in soggezione qualsiasi comune mortale: è essenziale dare poco peso a queste esibizioni verbali in quanto frutto di una subdola tecnica utilizzata dal Tuttologo. Un’altra abitudine del Tuttologo è quella di farcire il proprio lessico con allocuzioni straniere, e spesso addirittura latine; confidando nell’ignoranza degli interlocutori, sovente si diletta con frasi ad effetto di questo genere: 
"Deus ex machina!" (ovvero "La mia macchina va da dio!"). 
"Melius abundare quam deficiere!" ("Meglio abbondare che essere deficienti"). 
"Sursum corda" ("Sono giù di corda"). 
"Mater semper certa est, pater unquam" ("Mia madre è sempre sicura di dove sia l’est, a differenza di mio padre"). 
"Mens sana in corpore sano" ("Frequentare una mensa dove viene servito cibo sano è il modo migliore per mantenere sano il proprio corpo"). 
Se, per uno strano caso del destino, nel corso della conversazione si parlasse di un argomento estraneo alle conoscenze del Tuttologo, questi si dimostrerà annoiato, sbadiglierà più volte e alla prima occasione troverà l’aggancio giusto per trascinare il discorso su binari a lui più congeniali. Se vi mettete a parlare del vostro lavoro, il Tuttologo raschierà i meandri del suo cervello pur di dimostrare che anche in quel campo ne sa più di voi. Se siete - poniamo - un elettricista, l’Homo Sapiens Sapiens vi terrà una lezione sul teorema di Gauss sui campi elettrostatici. Guardatevi bene dall’avvilirvi davanti a tanta preparazione: anzi, sogghignate beati pensando che il Tuttologo ha trascorso un’intera notte in bianco, studiando una vecchia dispensa della Scuola Radio Elettra, col preciso scopo di punirvi proprio sul vostro campo.
Interessante anche un’altra figura tipica del gruppo umano: lo sparaballe (Homo Esageratissimus), che potremmo descrivere come una deformazione iperbolica del Tuttologo.”

Quando la legge non può far valere i propri diritti rendete almeno legittimo che la legge non impedisca di infliggere i torti. (William Shakespeare)

Ma veniamo alle cose serie... mi piace riproporre un articolo che condivido in pieno scritto da Canale Etologia :

Carissimi amici di Canale Etologia,
siamo tutti ben consci del vertiginoso crollo d’interesse per le scienze naturali degli ultimi decenni, più spiccatamente nelle scienze zoologiche; lo diciamo da parecchio tempo.
Dobbiamo però oggi constatare che nel nostro settore, la zoologia e l’etologia, si sta diffondendo capillarmente un’ignoranza davvero allarmante e profondamente inadeguata agli anni che viviamo e questo grazie anche alla leggerezza dei mass-media. Tale constatazione, purtroppo, sorge spesso anche dalla lettura di testi, articoli e materiale vario scritto da sedicenti specialisti del settore.
Tale situazione è senz’altro causata dall’iper-specializzazione a cui tendono un po’ tutte le accademie, che hanno spinto gli studenti di ieri (e, ahìnoi, quelli di oggi) a concentrarsi unicamente su piccoli settori scientifici, invitandoli a ignorare tutto il resto. 
L’iper - specializzazione, lo sappiamo, non consente di sviluppare una corretta conoscenza del vivente e gli errori che seguono a questo approccio sono sotto in nostri occhi tutti i giorni. Ciò nonostante, è importante il ruolo dei personaggi pubblici e, soprattutto, del web, ma una certa responsabilità è da attribuire all’attuale situazione della società, da molti definita “società post-verità”. Ancora, la violenta competizione che è sorta tra scienze applicate e scienze pure ha di certo velocizzato tale processo.
Noi di Canale Etologia, affezionati come siamo allo spirito naturalistico antico e alle dottrine accademiche del Novecento, non possiamo restare a guardare...
Grazie per la condivisione...