venerdì 30 giugno 2017

IVREA "Festa e Fiera di San Savino 2017 - 2 Luglio"

Cari amici, condivido con Voi questo evento che mi vede partecipare come ospite d'onore con i miei pappagalli e colgo l'occasione per invitarvi a venire per vivere una giornata di emozionanti affinità tra uomo e animale che verranno espresse con grande maestria e professionalità in un contesto storico che ha da sempre questa definizione: “Un Santo, una città, una festa di popolo e di cavalli”...
Con la nostra esibizione, SARA’ POSSIBILE ARRIVARE LASSÙ, IN ALTO NEL CIELO, PER COGLIERE CON LORO UN PEZZETTO DI INFINITO...
Vi Aspetto!!!

                
                           

I pappagalli si stanno incamminando verso IVREA... 
 


giovedì 29 giugno 2017

Gli idioti, il tempo e la poca pazienza...


I pappagalli Totò e Peppino vanno in vacanza per un po', hanno bisogno di stare con pappagalli positivi, che stimano e rispettano, sono giunti alla conclusione che è il momento di dare spazio a nuovi personaggi... Vi salutano e vi ringraziano per il tempo passato assieme e sono certi che appena potranno torneranno a salutarvi....Vi lasciano con questa loro meditata considerazione, chi lo vuole ne faccia tesoro! Buone vacanze... 



Dev’essere l’età. Potrebbe essere la spiegazione più logica. Più vai avanti con gli anni, più gli anni davanti a te si assottigliano, il futuro che a venti sembrava infinito, a cinquanta capisci già che nella migliore delle ipotesi è faccenda di decadi. Quindi ogni minuto che perdi ti infastidisce. No, non ho più molta pazienza. Me ne accorgo ogni giorno, da piccoli segnali. Una volta ero più tollerante e comprensivo con i cretini, per esempio. Bonariamente, quando uno faceva una affermazione clamorosamente stupida, intervenivo con garbo, anche con leggerezza. Oggi vado giù di mannaia, dicendogli subito a brutto muso quello che penso di loro, e soprattutto delle loro idee che non solo sono completamente idiote, ma mi fanno pure perdere tempo. Non è che il mondo sia diventato più stupido di prima, o i cretini di più. Sono io che non ho più la pazienza di avere bonaria comprensione: ho i minuti contati, e se non i minuti gli anni, quindi non mi va di perdere tempo a discutere con voi le vostre teorie strampalate, di seguire i vostri ragionamenti farlocchi. Abbiamo poco tempo tutti, perché non siete più bambini...Ma non sembrate accorgervene, e continuate con le vostre farneticazioni idiote, i vostri arabeschi privi di ogni logica. Ma smettetela....Non avete più tempo da sprecare neanche voi. Ve ne rendereste conto, se non fosse che siete così cretini!!! 


Ps: "non è un insulto, è una diagnosi" ... avrei potuto dire molto peggio ma... che senso ha offendere due poracci morti di fame che per campare si mettono insieme dopo essersi calunniati come non ci fosse un domani? Ulteriore conferma di come siete cretini! 
Avrei potuto... ma avete avuto già troppa ribalta, ora potete andare.... e restare al pappacomio!!
Stay tuned

Articolo pubblicato ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. I fatti ed i personaggi narrati in questo articolo sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

mercoledì 28 giugno 2017

Preda e cacciatore

C'erano una volta una pecora e un branco di lupi. La pecora era onesta e incapace di fare del male, ma era anche sola e triste. I lupi invece erano felici e stavano sempre in compagnia. All'interno del loro branco, poi, facevano quel che volevano e mangiavano i poveri agnelli che malauguratamente finivano sul loro cammino. Erano lupi malvagi, che spaventavano e minacciavano.
Un giorno il branco di lupi uscì in sortita notturna per andare a caccia, ma uno di loro, stordito dallo stridore di una civetta appollaiata sul ramo proprio sopra la sua testa, rimase indietro e perse il branco. Intanto la pecora, annoiata dalla sua vita monotona, decise di vagare in quella parte del bosco, che sapeva sgombra dai lupi, in cerca di erbetta fresca. Il lupo, deciso a rintracciare il branco, si mise a correre veloce, ma per i fitti alberi e cespugli, ben presto si perse. Allora rallentò e cercò di orientarsi. Mentre osservava attorno a sé, vide da dietro un folto cespuglio una radura, dove una pecora stava brucando l'erba. Il lupo affamato pensò subito di azzannarla e divorarla in un sol boccone, come aveva già fatto con molti altri teneri capretti. Aveva già l'acquolina in bocca, quando calpestò inavvertitamente un rametto secco. All'improvviso la pecora si rese conto del pericolo e iniziò a correre all'impazzata per avere salva la vita. Il lupo la inseguì ma quasi al limitar del bosco incapparono entrambi in una trappola dal cacciatore.
I lacci li tenevano stretti e, uno da un ramo uno da un altro, penzolavano come due grossi salami. Il lupo iniziò a dimenarsi per rompere i lacci ma non ottenne nulla e alla fine si arrese esausto. Si voltò a osservare la pecora, pensando al suo mancato spuntino e si sorprese nel vederla immobile e silenziosa.
"Pecora, sei morta!"
Rispose il silenzio.
"Ehi, stupida, sei morta?"
"No, ma tu volevi che lo fossi."
"Una lauta cena per il miglior cacciatore!"
"Che sta un po' stretto nel ruolo di cacciato, o sbaglio?" La pecora prendeva coraggio:
"Come ci si sente da preda?"
"In effetti, avere spazi ristretti intristisce. Ma appena sarò libero...considerati già morta!"
"Sai, lupo, qual è la differenza tra me e te?"
"Io sono forte, tu debole?"
"Io sono umile, tu superbo. Io accetto di morire, di sbagliare, ma tu sei certo di non fallire."
"Cioè?"
"Cioè?! Guardati... non hai nemmeno considerato che il cacciatore potrebbe uccidere te, prima che me. Anche perché io non potrei azzannarlo ma tu sì."
"..."
"E ora hai paura. Perché sei diventato preda e non eri abituato. Perché hai perso la tua libertà."
"..."
"Hai paura perché non sei più il supereroe invincibile che credevi di essere, perché sei vulnerabile ora, come una pecora."
"Tutti hanno paura."
"Vero. E per fortuna! Chi non ha paura è un incauto. "L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa" dicevano. Io, per esempio, ho paura di voi lupi. Voi vi credete superiori dosate la vostra forza contro i deboli. Siete solo voi, non c'è spazio per gli altri. Ho paura della solitudine, dell'abbandono. Tu hai un branco, tanti amici con cui vivere ma io non ho il supporto dell'amicizia. Tu ti fidi di loro ma io di chi posso fidarmi se non di me stessa? Ora te lo dico: sono stata diffidente anche verso di te, all'inizio, con quel silenzio. Ma ora siamo pari, nella stessa situazione. Quando all'alba il cacciatore arriverà, saremo morti entrambi."
"Perché ti arrendi così facilmente?"
"È la realtà."
"Esiste la speranza."
"Che speranza può esserci per una pecora e un lupo legati come salami?"
"Non speri neanche un secondo nella vita? Potremmo anche uscire di qui."
"No. La speranza è illusione."
"Può essere. Ma pensaci: a questo punto ci conviene sperare. Siamo prigionieri nel corpo, ma perché impedirci di essere liberi anche nella mente?"
"...Già."
"Ho fame."
"Beh, per fortuna non siamo liberi." rise la pecora
"Non ti mangerei, non più."
"Ma mangeresti un'altra pecora?"
"Si."
"Hai già progettato il tuo futuro, quindi? Almeno il più prossimo..."
"Dall'avere speranza segue l'avere prospettive".
"Anche se potresti morire tra poche ore?".
"La vita è una scommessa, ogni decisione è una scommessa. E comunque è la mia natura mangiare carne."
"Non ho mai visto qualcosa di più mutevole della natura."
"Questa natura non si può cambiare."
"Eppure dici che non mi mangeresti se fossi libero, perché?"
"..."
"Perché uccidi?"
"Per far vedere che sono il più forte."
"Superbia."
"Più egoismo, forse."
"O paura?"
"Si, anche. Paura di essere sopraffatto."
"Ecco perché non mi mangi: io non sono una minaccia per te. Perché allora non uccidi i tuoi simili?"
"Perché è sbagliato! Loro sono come me."
"Allora uccidi chi è diverso perché è diverso?"
"No."
"Invece sì."
"No!"
""Ho compreso che una fonte d'errori e di illusioni è l'occultare i fatti che ci disturbano, anestetizzarli ed eliminarli dalla nostra mente.""
"Sì, hai ragione. È vero. Uccido perché seguo il branco che mi guida contro chi è diverso. Ma loro allora? Non sbagliano forse anche loro?"
"Sì, ma non lo capiscono. Tu stanotte hai capito il tuo errore."
"..."
Si addormentarono e la notte passò.
All'alba il cacciatore si fece attendere, ma in compenso furono svegliati dallo zampettio di uno scoiattolo. All'unisono pecora e lupo dissero: "Ti prego, liberaci!"
Ma lo scoiattolo replicò: "Te, pecora, sì! Sei umile e buona, ma il lupo è pericoloso." Coi denti iniziò a mordere le funi.
"Dai, dai, scoiattolo, o arriverà il cacciatore!"
"Pazienza! La redenzione è lenta."
Poi lentamente una, due, tre,... e tutte le funi si ruppero. La pecora cadde a terra e lo scoiattolo in fretta si dileguò.
"Grazie!" urlò la pecora.
Il lupo ancora era in trappola, ma la pecora non esitò: con le zampe ruppe il ramo basso e le zanne del lupo fecero il resto. Erano liberi!
"Grazie."
"..."
"Avresti potuto lasciarmi lì, ma non l'hai fatto. Sei umile e buona. Non avere paura di me, oggi ho capito che sei un'amica. Tu sei sola eppure hai trovato un amico che ti ha dato la vita. Io invece, ero nel branco e mi sono perso. Ma nessuno di loro è venuto a cercarmi. Eravamo forti e uniti, ma solo per convenienza, nulla ci legava veramente. Ora sono solo, il mio gruppo non sono loro. Me ne vado. Ma una cosa voglio dirti, pecora: abbi sempre la speranza. A volte si cade così in basso che non solo è lungo e difficile rivedere la luce, ma, a un certo punto, si dispera anche di poterlo fare. Non farti mancare quella luce, perché, l'hai visto anche tu, non ti hanno abbandonato. Addio!"

La morale di questa favola e' un paragone che si può benissimo fare con i pappagalli, essi in natura sono delle prede e anche in cattività lo restano...gli animali socievoli e umanizzati come i pappagalli a volte dimenticano di essere prede, ma il lupo e' sempre in agguato... il lupo e' l'uomo che a volte anche con il troppo amore li uccide!!

lunedì 26 giugno 2017

NELL’OSPEDALE PSICHIATRICO

Peppino senti questa su Geoba..
Ancora? ma non stava per tornare dal pappacomio? Totò quello lo avremo sempre sulle croste...
No Peppino stavolta resta dentro per un bel pò..
E tu che ne sai?
Ascolta questa!!!

Leonilde e Geoba sono due pappagalli pazzi che vivono in un ospedale psichiatrico a Stoccolma. Un giorno, passeggiando vicino alla piscina dell’ospedale, Leonilde improvvisamente si butta nell’acqua e cola a picco…
Geoba salta a sua volta e riporta Leonilde in superficie. Quando il direttore dell’ospedale viene a sapere dell’atto eroico di Geoba decide subito di lasciarlo uscire dall’ospedale in quanto il suo atto di coraggio dimostra che è mentalmente stabile. Così il Direttore va da Geoba per dargli la notizia e dice:
– “Geoba, ti devo dare una bella e una cattiva notizia! Quella bella è che ho deciso di dimetterti dall’ospedale in quanto sei stato capace di compiere un atto eroico salvando la vita di un’altra persona. Credo che tu abbia ritrovato il tuo equilibrio mentale. La cattiva notizia è che Leonilde si è impiccata nel suo bagno con la cintura della vestaglia!”
Allora Geoba guarda perplesso il Direttore e risponde:
– “Non si è mica impiccata, l’ho appesa io per farla asciugare…”

Buona risata da Totò e Peppino...

Articolo pubblicato ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. I fatti ed i personaggi narrati in questo articolo sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

sabato 24 giugno 2017

Festa.....


Buon week end da Totò e Peppino... In anteprima per voi la dott.Ghipupù e Geoba dopo una serata a champagne e Tavernello....
Pappafestaaaaa!!

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venerdì 23 giugno 2017

RISOTTO ALLE ORTICHE PAPPAGALLOSE by nonna NAGH

Ricetta per giardinieri impediti con decespugliatori usati con le ginocchia e claudicanti… se ne consiglia l’uso per alleviare i dolori e salvare la faccia di chi ti ride in faccia!!! Il risotto alle ortiche è una ricetta che ricorda le nonne, esperte nell'utilizzo di erbe e fiori in cucina per curare di tutto, dalle emorroidi ai cipolloni degli alluci…. Un primo piatto vegetariano e primaverile, facile da preparare anche per gli impediti con QI 1,2 e molto gustoso! Ecco la mitica e miracolosa ricetta che ti farà talmente bene che appena vedrai un cespuglio di ortiche ti ci fionderai come non ci fosse un domani urlando al mondo: è mia.. è mia... tutta mia...

INGREDIENTI PER IL RISOTTO
• 320 g di riso
• 150 g di foglie di ortica
• 100 ml di vino bianco
• 1 cipolla bianca media
• brodo vegetale
• 40 g di burro
• 60 g di parmigiano
• sale
• pepe
• olio
PER LA PASTELLA
• farina
• acqua
• sale

INTRODUZIONE
Nella ricetta del risotto alle ortiche il brodo vegetale si ottiene frullando tutte le verdure utilizzate per farlo: carote, sedano, cipolle e qualche foglia di ortica. Il risultato è una crema, più che un brodo, che conferisce densità e colore al risotto. Il risotto alle ortiche è un primo piatto facile da preparare e consigliato per una cena primaverile, infatti, è proprio questo il periodo ideale per raccogliere le cime di ortica più fresche e tenere. Ricordate che è sufficiente qualche minuto di cottura per far perdere all'ortica il suo potere irritante. Una ricetta vegetariana a base di un'erba selvatica dalle proprietà depurative e rimineralizzanti.

1  Preparate le verdure per il brodo vegetale - carote, sedano e cipolla - e aggiungete alcune foglie di ortica. Quando il brodo è pronto, frullatelo in modo che si conservino tutte le verdure in un composto cremoso e denso.

2  Dopo aver scelto 8 foglie di ortica ( mi raccomando siano 8 sennò poi potreste deplumarvi) che vi serviranno per decorare i piatti, fate sbollentare il resto per pochi minuti in acqua salata per eliminare l'effetto urticante se invece vi piace urticarvi strusciatevele sul viso.... Scolate le foglie di ortica e tritatele finemente.

3  Tagliate la cipolla a cubetti di 2,5 cm  e fatela appassire nell'olio per pochi minuti. Aggiungete il riso e fatelo tostare, sfumate con il vino bianco annata 1978 del frocolion de pataton pusson...

4  Unite del brodo vegetale poco alla volta e, quando il riso sarà a metà cottura circa, aggiungete le 8 foglie di ortica. Quando il risotto sarà cotto, toglietelo dal fuoco e mantecate con burro e parmigiano. Aggiustate di sale e pepe.

5  Preparate una pastella leggera con farina, acqua e un pizzico di sale. Immergetevi le foglie crude di ortica e friggetele. Servite il risotto alle ortiche decorando ogni piatto con 2 foglie di ortica fritte.

Vedrete che vi passeranno tutti gli acciacchi e diventerete dei giardinieri provetti…



Articolo pubblicato ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. I fatti ed i personaggi narrati in questo articolo sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


giovedì 22 giugno 2017

Totò Peppino e.... la felicità!!!

Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...Sono felice...sono felice...
E bastaaaaaa.... ma che hai Peppino? È da stamattina che stai frantumando i cabasisi con sta cantilena.. ieri sera hai di nuovo bevuto? 
Nooooooo... questa mattina appena mi sono svegliato e ho visto dalla finestra l'unicorno che era cavalcato dalla dottoressa Ghipupù e che correva nel parco inseguito dagli gnomi incazzati con Geoba che saltavano felici...lì ho capito che su questa terra io ero nato per essere felice...
Peppino tu sei ancora ubriaco da ieri, ti ho detto mille volte che la devi smettere di andare al bar e darci dentro con il tavernello...
Ma sono feliceeeeeee.... 
Sei alcolizzato! Un felice pappagallo demente alcolizzato! 
Totò io sono felice...
Peppino ho visto che :

- Cadi sul pavimento.

- Ti perdi a parlare con oggetti inanimati ...Lampade, Divani e la serenata al trespolo... ne vogliamo parlare? 

- Devi aggrapparti forte all'erba per evitare di cadere dalla Terra.

- Il lavoro interferisce con il bere.... a già tu quando mai hai lavorato in vita tua? 

- Il retro della tua testa continua ad essere percosso dalla tavoletta della toilette... perché continui a usare il cesso? Sei un pappagallooooooo, si caga dove capita idiota! 

- Credi sinceramente che l'alcool sia il misterioso quinto tipo di alimento....

- 24 ore al giorno, 24 bottiglie di birra in una scatola. Tu sai che non è una coincidenza!

- Vedi meglio con un occhio chiuso... emmmm...

- Ti sembra che abbiano spostato il parcheggio mentre eri nel bar.... ma da quando hai la macchina? Bah...

- 5 birre hanno tante calorie quante una papaja ... Basta Papaja!!

- Ti svegli in camera. Le tue piume sono in bagno. E ti sei addormentato spiumato ... hmmm?

- Quel maledetto unicorno ti ha seguito ancora fino a casa....

- La mattina il becco storto che ti ritrovi ti sembra sempre più attraente...

- Due ali e un solo becco....Questo è un bel problema per bere!

- La Absolute vuole disegnare una pubblicità con il tuo fegato dentro una bottiglia.

- Il portiere ti chiede la carta di identità. Solo per vedere quanto ci metterai ad accorgerti che non hai i pantaloni.... sei un pappagallo non ti vesti idiota! 

- Amici preoccupati ti chiamano il lunedi per assicurarsi che tu abbia restituito la capra che volevi a tutti i costi fare accoppiare con il cacatua ...

- Scoreggi e senti come un peso nella tua ala posteriore....

Ora dimmi in tutta sincerità sei felice? Per me resti un pirla ubriaco!!
Felicità… è un bicchiere di vino come un cretino…… la felicità….. lalalalallalallllllaaaaaaaaaaaa!!!!!!
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mercoledì 21 giugno 2017

Totò Peppino e Cappuccetto Rosso

Ma che hai Peppino?
Sto’ incazzato con nostra madre…
Perché?
Toto’ ho 35 anni e ancora mi racconta la favola di Cappuccetto rosso!!!!!!
Peppino lo sai che e’ rimbambita, porta pazienza!
Pazienza???  
MA LO SAI CHE LA ODIO LA MALEDETTA CAPPUCCETTO ROSSO? IO ODIO LE ROSSE PER DEFINIZIONE ( TIPO LA TUA LULU’)…
Ma la storia è bellina dai…
BELLINAAA??? Ora ti dico perché non si dovrebbe MAI raccontare sta favola popolata da imbecilli...
Toto’ ci sono sette buoni motivi per non leggere e raccontare la favola di Cappuccetto Rosso…


1 – Prima di tutto c’è la nonna. Vecchia, avrà più di novant’anni… ma che ci fa da sola nel bosco alla sua età, che costringe i parenti ad andare e venire dalla sua casa con il rischio anche di essere assaliti dai lupi… ma portatevela a casa, o chiudetela in un ospizio.

2 – Poi c’è la mamma di Cappuccetto Rosso. Anche lei, oltre che imbecille, è sfaticata (perché dalla nonna ci manda la figlia, e non ci va lei), è snaturata (perché espone la  piccola indifesa al pericolo dei lupi assatanati nascosti nel bosco) ed è pure maligna, perché prima di uscire cosa va a dire alla povera bimba?
“Tieni, vai dalla nonna e portale vino e focaccia! Ciao… e in bocca al lupo!!!”.


3 – E adesso arriviamo ad un caso veramente patologico. Il lupo cattivo, o meglio, il lupo deficiente. Sta morendo di fame, e quando vede Cappuccetto Rosso, invece di mangiarsela, cosa fa? Le chiede tutto gentile: “Dove vai bella bambina?”
E lei: “Vado dalla nonna”
E ancora il lupo, affamato, e con la bava alla bocca, fa una domanda con un alone di pedofilia: “Cos’hai sotto il grembiule?”
“Vino e focaccia” risponde lei.
E il lupo cosa fa? Ha il pranzo, ed ha pure il vino per festeggiare, ma non se la mangia in un sol boccone, come farebbe un lupo normale, con un accettabile quoziente intellettivo, no! Se ne va invece dalla nonna, e quando arriva lì, sempre più affamato, pensa bene di sfottere la nonna rincitrullita dagli anni fingendosi Cappuccetto Rosso, ma con una voce da uomo delle caverne fumatore.
Toc, toc, bussa il lupo alla porta della nonna.
“Chi è?”
“Cappuccetto Rosso”
“Avanti”


4 – A questo punto il lupo entra e si mangia la nonna. Ma è da sottolineare ancora una volta, che il lupo, sempre molto affamato, non sarebbe mai entrato a mangiarsi qualcuno senza bussare.

5 – E siamo giunti al momento più geniale della storia. Il vero capolavoro. Il lupo, dopo l’antipasto, invece di mettersi dietro la porta con una mazza in mano ad aspettare l’arrivo della bambina per darle una bella randellata tra i denti, cosa fa? Decide di prendere per il culo pure lei, e allora si mette le vesti e la cuffia della vecchia e si corica nel letto.

6 – Arriva quindi l’astuta Cappuccetto Rosso, con la sua intelligenza da ornitorinco, (con tutto il rispetto per l’ornitorinco), e quando entra, invece di scappare, e gridare aiuto, o telefonare ai carabinieri o al telefono azzurro, nel vedere quel deficiente del lupo (che tra l’altro aveva incontrato poco prima) così combinato, travestito, e con il rossetto della nonna, cosa fa???
Dice: “Oh nonna, che orecchie grosse… che occhi grossi… che mani grandi… che bocca grande…” Ma quante cazzo di domande fai, stupida!!! Se quello non è un lupo, come minimo avrà una malattia contagiosa gravissima che si trasmette per via aerea e che non lascia scampo neanche se tu fossi tutta ricoperta di cellophane. SCAPPAAA!!!


7 – Ma dicevamo che la piccola Cappuccetto Rosso non è certo passata alla storia per la sua acuta intelligenza. E va beh che la nonna dall’alto dei suoi anni, era rincitrullita, ma lei, che ci vede bene, che è giovane, se mettesse una cuffia e un paio di occhiali da sole al suo cane, come cacchio farebbe a scambiarlo per sua nonna? E i peli? Li aveva visti tutti quei peli del lupo? Ma quanto era brutta sta vecchia?
E non scappa, finendo così tra le fauci del lupo gentile, e travestito.
Il finale poi, lo conosciamo tutti, e non è meno geniale di tutto il resto…
E che ne dite poi del cacciatore che taglia la pancia al lupo e dalla pancia in questione escono VIVE nonna e nipotina?
Ci troviamo di fronte all’elogio dell’assurdo....







martedì 20 giugno 2017

Chi dice che Peppino è un pappagallo asino?

Un ingegnere, un contabile, un chimico, un informatico e un funzionario pubblico si vantano ognuno di avere un pappagallo meraviglioso.
Per dimostrarlo, l'ingegnere chiama la sua amazzone:
"Radicequadrata, facci vedere cosa sai fare!". 
L’amazzone trotterella verso la lavagna e disegna un quadrato, un cerchio ed un triangolo.
Il contabile dice al suo pappagallo: "Attivopassivo, mostraci le tue competenze!"
Il pappagallo va in cucina, torna con una dozzina di biscotti e li ordina in 3 pile uguali da 4 cadauna.
Il chimico dice: "Termometro, fai il tuo numero!"
Il pappagallo apre il frigo, prende un litro di latte, un bicchiere da 10 cl e vi versa esattamente 8 cl di latte senza farne cadere una goccia.
L'informatico ormai sicuro di batterli tutti: "Discorigido, impressionali!"
Il pappagallo si mette davanti al computer, lo avvia, fa partire un antivirus, invia una e-mail ed installa un nuovo gioco. 
I quattro guardano il funzionario pubblico e gli chiedono: "Il tuo pappagallo cosa sa fare?" 
Il funzionario con un sorriso dice:
"Peppino, facci vedere i tuoi talenti da funzionario!".
Il pappagallo si alza, mangia i biscotti, beve il latte, cancella tutti i files del computer, si accoppia con l’amazzone dell'ingegnere e giura che, facendolo, si è fatto male alla schiena; quindi compila il formulario di incidente sul lavoro e prende un congedo di sei mesi…
Chiamatelo asino!!!


>> Oggi gira così... posso offrirvi un digestivo????

lunedì 19 giugno 2017

Offerte cercasi per....

Racconto per te Peppino… smettila di chiedermi soldi sennò farai la fine di Scotrombetti!!

…..Orsù, accingiamoci a trascrivere le mille peripezie per i nipoti che S. Scotrombetti (al tempo scaricatore di porto) dovette affrontare per diventare reale scopritore di una gran cazzata.
Correva l’anno… ehm… l’anno… non ricordo quale anno era, perché correva troppo velocemente e non sono riuscito a vederlo. Ma lasciamo perdere.
Un tal S. Scotrombetti nato da sua madre e dal suo “presunto” padre, osservando un giorno una cartina topografica, per meglio capire i percorsi dei topi che scorrazzavano liberi nel suo w.c., intuì che la Terra non doveva essere rotonda, ma a forma di vaso da notte. Questa intuizione lo rincitrullì a tal punto che cominciò a pensare che partendo con una nave dalle fogne della sua città, sarebbe potuto arrivare a casa di suo zio Sa Kakatòn in India. Chiese così i fondi per la sua spedizione a molti eminenti personaggi del tempo, come la Regina Leonilde XXCIII di Spagna, o il Conte IO SO’ IO Van Fan Kun del Belgio, ma le sue richieste vennero sempre rifiutate con il commento: “E chi càz è questo?”. Così il povero Scotrombetti non sapendo più come raccogliere i fondi, decise di rivolgersi al “magnaccio” che proteggeva suo genero travestito chiamato dagli amici “Pippy tettelunghe”. Codesto individuo, così assai generoso, che era conosciuto come Don Pasquale Stringicollo dal popolo della sua città, decise di prestare al nostro Scotrombetti la somma di 500 Lire a usura, che dovevano essere poi restituite da lì a due mesi con solo 1 miliardo e 200 mila lire di interessi. Scotrombetti ringraziò, e andò a far fruttare il prestito che in origine gli serviva per aprire un ostello/pensione/albergo/B&B per animali prede e predoni… Comprò quindi una nave di 16ma mano, battezzata alla svelta “Provvidenza” e pagò anticipatamente a tre amiche di suo genero il corrispettivo di 125 ore di “prestazioni” ciascuna, per reclutarle come equipaggio. I nomi di queste balde giovanottone non ci sono giunti, ma ci sono però pervenuti i loro soprannomi utilizzati durante quel viaggio: la Ninna, la Finta, e Maria la santa, tutte massoni iscritte al gruppo ABCDEFGHILMenefregaame… Tutto era pronto, e dopo infiniti problemi per far passare la nave dal cesso di Scotrombetti, si era pronti per partire.
Il viaggio non fu dei migliori, ma comunque quando Scotrombetti domandava com’era la situazione a la Ninna che scrutava l’orizzonte dall’albero maestro, lei rispondeva: “Siamo nella merda fino al collo!”. Scotrombetti però non si preoccupava più di tanto, l’unico grosso inconveniente incontrato nel viaggio fu il fatto che a circa un mese e mezzo dalla partenza, scoprirono di aver sbagliato direzione nei pressi di “Assam cu ruttu” un piccolo comune marocchino nei pressi di Casablanca. Quindi invece di andare verso ovest, erano andati nella direzione opposta e temendo allora le ire più che giustificate del finanziatore e sponsor del viaggio, decise ci continuare imperterraqueo… impertemperabile… insomma continuò il suo viaggio comunque! E grandissimo fu lo stupore della Ninna quando dall’alto del pennone vide una luce intensissima. Ci ficcò dentro la faccia, e scoprì che si trovava in una riunione di gabinetto in un paese sconosciuto (il quale solo molti anni dopo venne chiamato America), nella quale loschi individui stavano decidendo a colpi di morra cinese quale sarebbe stato il prossimo paese da invadere. La Ninna scioccata, fece il resoconto dettagliato di quello che aveva sentito a Scotrombetti, il quale meravigliato e dopo una smorfia di dolore, decise di ritirarsi in fretta e furia nel suo cesso di bordo privato, per deliberare con tranquillità.
Dopo circa due settimane di estenuanti riflessioni, Scotrombetti uscì dal suo cesso molto pallido e dimagrito di una cinquantina di chili. Nel frattempo la Ninna, la Finta, e Maria la santa stavano giocando a “Un due tre stella” e quando videro il loro capitano, gli andarono incontro. Scotrombetti fiero in volto, alzò gli occhi alla volta fognaria e gridò con un fil di voce: “Eureca…” e subito la Finta gli passò un bicchiere di vino. “Eureca…” disse ancora, e ancora una volta la Finta gli passò un bicchiere di vino. “Eu… evvaff…” disse Scotrombetti buttando la Finta dalla nave. Riprese dunque il suo discorso: “Finalmente!! Dopo tanto riflettere… (sapeva quindi imitare uno specchio), sono giunto alla scoperta che rivoluzionerà tutte le carte igienic… ehm, tutte le carte geografiche del mondo! Le Indie non sono altro che una penisola dell’Africa!”. E dopo questa grandissima cazzata rimase scioccato lui stesso, tanto che svenne sul posto.
Quando la nave tornò, di Scotrombetti non c’era più traccia. Nessuno capì mai quale fu il suo destino. La Ninna, la Finta, e Maria la santa dissero che stavano giocando a “Un due tre stella” quando videro per l’ultima volta il loro capitano che si ritirava per deliberare. L’unico loro commento su Scotrombetti fu: “A quanto vanno le banane?”..
Vuoi ancora soldi in donazione/prestito Peppino?
No grazie Totò… ne ho d’avanzo!!

Articolo pubblicato ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. I fatti ed i personaggi narrati in questo articolo sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

giovedì 15 giugno 2017

Una lettera da Geoba...

Cari amici sono Geoba e vi scrivo dal pappacomio per aggiornarvi della mia situazione…la dottoressa Ghipupú mi cura bene e malissimo,io sto male ma bene, mangio e non mangio, piango e rido, insomma nulla di nuovo e tutto di vecchio… mi mancate e non faccio altro che pensare dimenticandomi delle nostre avventure mai avute… Vi ricordate le vacanze mai fatte insieme da soli? Era un giovedì di domenica e il sole cadeva a catinelle mentre la neve, con i suoi raggi luminosi, oscurava la terra.
Noi due eravamo in tre seduti su un sasso di legno quando vedemmo un morto che camminava disteso su un albero, lo portammo in un campo di grano dove si coltivavano patate; arrivò il proprietario di quel campo di mele e ci disse: "perché rubi le mie pere!?". Prese un sasso morbido e ce lo tirò sulle caviglie colpendoci le ginocchia.
E fu così che rimanemmo ciechi per tutta la vita…ricordi Totò era un lunedì di domenica, gli uccellini brucavano l'erba e le mucche saltellavano di ramo in ramo. 
Un giovane vecchio, seduto in piedi su un sasso di legno, leggeva una lettera mai scritta di suo nonno morto in guerra in tempo di pace. Finito di leggerla, prese un coltello senza lama a cui mancava solo il manico e se lo ficcò nel cuore dicendo - meglio vivere che morire- … e tu Peppino ti ricordi quando il sole cadeva a larghe falde, la neve illuminava la via, io e te eravamo sempre in tre seduti su un morbido sasso di legno, guardavamo con un lumicino spento un cadavere vivente, che avanzava rotolando verso di noi. Ad un tratto gridò rivolto verso me - cretino perché hai mangiato il mio panino ? - Io mi arrampicai su una profondissima montagna e al chiarore di un lumicino spento mi addormentai.
Al chicchirichì di un orso mi svegliai presi un coltello senza manico, che gli mancava soltanto la lama e glielo piantai talmente nel collo che perdette persino la coda… e ricordate quella volta  che era un giorno di notte…
Mentre la luna con i suoi raggi infuocati riscaldava la terra e il sole cadeva a larghe falde, io solo, insieme ad altri , me ne andai per una strada lunga, larga, corta e stretta.
e quella volta che entrai in un campo di meli, pieno di pere, prendendo una patata da un albero?
Vidi, poi, seduto in piedi sopra un sasso di legno, un cadavere vivente che leggeva un giornale senza scritto al chiarore di un lumicino spento.
Allora tirai fuori il mio coltello senza manico, che gli mancava soltanto la lama, glielo conficcai nel cuore e gli dissi:
"Muori scellerato che hai mangiato lo zucchero salato!"
Come vedete amici miei sto recuperando e perdendo il cervello, vi abbraccio e vi abbandono un caro odioso saluto da Geoba, vado a fare un ecg mi hanno trovato le emorroidi!


Articolo pubblicato ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. I fatti ed i personaggi narrati in questo articolo sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

mercoledì 14 giugno 2017

Totò Peppino e le scie camole!

Caro Totò...
Con la quasi totalità (92%) dei campioni risultati irregolari per la presenza di residui chimici sono i broccoli provenienti dalla Cina il prodotto alimentare meno sicuro, ma a preoccupare è anche il prezzemolo del Vietnam con il 78% di irregolarità e il basilico dall’India che è fuori norma in ben 6 casi su 10. E’ quanto emerge dalla “Black list dei cibi piu’ contaminati” presentata dalla Coldiretti, sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa, al Palabarbuto di Napoli in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori italiani con i trattori a difesa della dieta mediterranea, quindi che mangeremo stasera di nuovo CAMOLE o io sono io e tu non capisci un azzo e quindi mangiati gli estrusi?
Peppino a questo riguardo non so che dirti, io le camole di certo non le mangio che mi fanno pure schifo, conosco uno tutto rimbambito a cui faranno presto il trapianto di testa su un corpo di un morto, comunque concordo con te sul prezzemolo e aggiungo anche caro Peppino che Ok siamo tutti chirurghi e fisiologi anatomisti di fama mondiale ma ora se abbiamo finito con le cazzate vorrei capire come faranno a connettere i nervi e il tronco encefalico dalla testa al corpo nuovo , come risolvono il rigetto e con quali farmaci , come possono evitare danni cerebrali che al momento già sono immensi nel soggetto,dopo che la testa viene congelata e non c'è ossigeno circolante attraverso il sangue e soprattutto, siccome l'atrofia penso colpisca anche i muscoli facciali se la patologia può diffondersi ex novo nel corpo non atrofico, io credo sarà impossibile e se possibile Geoba non dura più di tre minuti se gli tagliano la testa e poi la posizionano sul corpo di Ghipupú ...
Quindi non mi devo preoccupare dell'aumento dei broccoli e del prezzemolo con scie camole annesse?
No... vivi sereno taglieremo la testa a tutti i mentecatti e le posizioneremo in immense distese di prezzemolo e camole bevendo champagne e mangiando estrusi alla faccia tua!
Ma che si fumano sti due?


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martedì 13 giugno 2017

TOTO’ PEPPINO E LA LETTERA…

E’ questa lettera?
LEGGILA….
Peppino ma stai piangendo?
Sono disperato… mi vuoi lasciare per una pappagalla… mi avevi detto che mi scrivevi una lettera dove mi giuravi che non mi lasciavi e non lo hai fatto… 
GIUDAAAAAAAAAAAA
Peppinooooooo… ti ho gia detto che non ti lascio, ma come azzo te lo devo dire?
Leggi…. Io continuo a piangere… che dolore… lo sterno mi scoppia!!!

Mio caro amato fratello, sono Peppino tuo…
con penne piene di lacrime prendo la penna più bella delle mie timoniere e ti scrivo. ..
Perché non mi hai più scritto, quando ancora l’altro giorno mi hai scritto che mi avresti scritto tu se non ti scrivevo io? Ieri mi ha scritto anche nostro padre dal Brasile a cui ho scritto della mia disperazione. Scrive di averti scritto. Ma tu non mi hai scritto una parola del fatto che lui ti ha scritto.
Se tu mi avessi scritto almeno una parola sul fatto che nostro padre ti ha scritto, io avrei scritto a nostro padre che tu gli avresti voluto scrivere, ma che purtroppo non avevi avuto tempo di scrivergli, altrimenti gli avresti scritto.
E’ una cosa ben triste questo nostro scriverci, perché tu non hai scritto in risposta ad uno solo degli scritti che io ti ho scritto. Sarebbe diverso se tu non sapessi scrivere, perché allora io non ti scriverei affatto, tu invece sai scrivere però non scrivi lo stesso quando io ti scrivo.
Chiudo il mio scritto con la speranza che ora finalmente mi scriverai, altrimenti questo sarà l’ultimo scritto che ti ho scritto. Se tu però anche questa volta non mi dovessi scrivere, scrivimi almeno che non mi vuoi scrivere affatto, così se non altro saprò perché non mi hai scritto.
Perdona la mia brutta scrittura, mi viene sempre il crampo dello scrivano quando scrivo, a te naturalmente il crampo dello scrivano non verrà mai, perché non scrivi mai, dici che lo farai ma non e’ vero… che doloreeeeeeeeeeee….

Con tristezza infinita Peppino tuo l’abbandonato!!!

Come proseguirà questa storia?.....

lunedì 12 giugno 2017

Totò Peppino e il cuore a pezzi…

Superare la fine di un amore non è mai una passeggiata, e probabilmente lo sapete un po' tutti. Si tratta di un evento più o meno tragico che spesso dà la stura a una serie di comportamenti che possono oscillare tra l'irrazionale, l'aggressivo e l'autolesionista. Tutte cose che a ragion di logica non andrebbero fatte, e che in uno stato psichico di normalità non faremmo mai. Peppino mollato è capace quasi di tutto. E un buon 90% di questo tutto sono cose terribili…

Sei un mostro!!!!!
Peppino doveva succedere prima o poi…
E me lo dici pure?
Ti odio!!! Spero che ti deplumi e desquami tutto e che ti si stacchi il becco e si secchino le unghie con cacarola perenne..
Ma dai amico mio, io per te ci sarò sempre… solo che ora mi sono innamorato!!!
Innamorato????? Ti sei rimbambito Totò… pensi che non ti vedo che canti e balli? Pensi che non ti vedo che scrivi poesie ridicole? Pensi che non ti vedo che guardi la luna e sorridi come uno che si è fumato la Torino –Reggio Calabria di coca cola?
A scemoooooooooooooooooooooo
E comunque io dal nido non me ne vado! Te lo puoi scordare bello mio! Sei innamorato? Ottimo allora te ne vai da lei, fatti ospitare, comprati un ramo, mettiti sopra un trespolo… insomma fa che vuoi ma io il nido MAI lo lascerò e LEI mai verrà a stare da noi!
Peppino ragiona, abbiamo comprato il nido insieme , per metà è mio…
E quindi? Io a quella se mette piede nel MIO nido la becco a sangue.. e poi odio le rosse… e poi il nido io me lo sono sudato, metà è mio e le rate del mutuo ogni mese per i prossimi 30 anni le pago io… ora te ne arrivi –Peppino io la amo e lei viene a stare da noi ti dispiace???????
Vi metto una bomba che saltate per aria te e la rossa, sappiatelo!
Allora non mi resta altro che vendere la mia meta del nido, se te la vuoi comprare te…
IO? E dove trovo i soldi? Il conto fiduciario la Ghipupù me lo ha svuotato dicendo che mi curava e invece sto peggio di prima, almeno prima credevo di essere un asino, ora mi alzo al mattino e barrisco, mi guardo allo specchio e ci vedo un elefante… sono a pezzi e tu che fai?
Io la amo, vattene dal nido … allora uccidimi!! TU TOTO’.. Tu quoque, Brute, fili mi!.... ora capisco Cesare!!!
Ti sei innamorato? Bene, addio, tra noi è finita!
Peppino ma è finita che? Siamo fratelli mica marito e moglie!
Craaaaaaaaaaaaaa craaaaaaaaaaaaaaaaaa non ti sentooooooo…. Non me ne importa un fico seccoooooo….
IO NON ME VADO DAL NIDO!!!
E poi tu non eri gay?
Io? Mai stato gay, a me piacciono patate e farfalle a bello!!
In giro si diceva che eri “diverso”….
Peppino io sono diverso in un mondo di “strani”…  per ora lasciamo le cose così vediamo Lulù che dice e poi ti faccio sapere!
LULU’? Ma che straminchiola me ne fotte a mia di che pensa LULU’?
NON ME NE VADO! CHIARO!
……… come finira’?

venerdì 9 giugno 2017

Come scegliere una pensione per i nostri amici pappagalli

Caro Peppino, oggi ti faccio una lezione su dove si devono lasciare i pappagalli se gli umani se ne vanno in vacanza...
Questa si che e' una bella lezione... sentiamo!!
Ascolta....

Capita a tutti di doversi assentare da casa per un periodo più o meno lungo e di non poter portare con sé i pappagalli…
L’ideale sarebbe poter affidare i nostri amici sempre a qualcuno che conosciamo di persona e di cui ci possiamo fidare. In mancanza di parenti e amici con queste caratteristiche disponibili ad accoglierli nel periodo che ci interessa, dobbiamo ricorre a strutture di accoglienza gestite da estranei. 
E qui iniziano i guai per chi davvero ci tiene al suo pappagallo o altro tipo di animale!!
Troppe persone si “inventano”, infatti, specialisti del settore senza sapere nulla in realtà di etologia e di gestione degli animali. 
Approfittare dello stato di necessità di decine di migliaia di cittadini che non possono o non vogliono portare con sé l’amato compagno è fin troppo facile. Il settore è senza controllo, non ci sono regole precise, né un inquadramento professionale adatto a chi è chiamato ad occuparsi di esseri viventi: le pensioni per animali sono inquadrate professionalmente con l’espressione assai generica di “prestazioni di servizio”, e l’iscrizione alla Camera di Commercio avviene sotto la dicitura “altri”.
Come se non bastasse si tratta di un’attività che muove parecchi soldi, motivo per cui di pensioni per animali ce ne sono fin troppe, senza migliorare per altro la qualità generale di questo tipo di “servizi”, e vanificando gli sforzi di quanti, invece, lavorano con coscienza e impegno nell'interesse degli animali.
In poche parole, la vita dei nostri amici rischia di essere lasciata in mano a improvvisati imprenditori senza scrupoli.
Come difendersi? Non lasciando nulla al caso, ma impegnandoci seriamente nella ricerca della pensione perfetta.

Ecco una serie di consigli:
  • visitate personalmente la struttura prima dell’affido: se il titolare rifiuta la visita o temporeggia troppo, è meglio cercarne subito un’altra;
  • verificate che le voliere siano spaziose, con una parte all’aperto e una coperta al riparo da sole e pioggia
  • accertatevi che la pensione disponga di un veterinario in sede o comunque reperibile in tempi rapidi;
  • portate l’animale in pensione per periodi brevi prima della vacanza: si potrà abituare e si potrà verificare come reagisce e come viene curato;
  • prima della consegna fatelo visitare dal veterinario che ci rilascerà un attestato di buona salute;
  • diffidate delle pensioni che non chiedono copia del libretto sanitario o certificazione veterinaria: è probabile che vengano ricoverati anche animali privi di copertura immunitaria
  • sottoponete il vostro amico a un trattamento antiparassitario preventivo prescritto da un veterinario in caso si tratti di cane o gatto.. 
  • lasciate sempre un recapito telefonico, per essere raggiunti in caso di problemi 
  • farsi rilasciare una ricevuta che attesti che avete lasciato la bestiola in custodia presso la pensione
  • incaricate un amico di recarsi saltuariamente a fare visita a sorpresa all’animale, per verificare le condizioni di mantenimento.

Ma non siamo ancora soddisfatti...Veniamo ora a spiegare bene cosa vogliamo per il nostro pappagallo:

assicuriamoci che la Pensione sia dotata di SICURE grandi voliere, per i pappagalli, sia di taglia grande (Ara), che di taglia media (cenerini, Amazzoni), che di taglia media piccola (caicchi, pionites etc); i pappagalli di taglia piccola (agapornis o calopsiti, loro possono essere ospitate in voliere di 1,mt x 1,5) .

Le dimensioni delle voliere devono essere varie tutte protette con tetto coibentato, e la rete delle maglie almeno 1x1 cm, la schiena sempre protetta da una lastra in policarbonato. Osserviamo bene che le voliere siano montate, in modo stabile, che diano garanzia di sicurezza e siano a prova di fuga.

Le voliere ovviamente ad uso di un singolo soggetto, e la loro quotazione, va fatta in base alla dimensione dell’animale, questo se non vogliamo che il nostro pappagallo stia in voliere condivise da altre specie.

-mt 6,00 x 4,00 (questa è rilevabile ottima per coppia di ara/ amazzoni/ cenerini);

-mt 1,00 x 5,00,

-mt 1,00 x 3,00

-mt 3,00 x7,00 (ottima per coppia di Ara),

L’alimentazione che giornalmente gli si deve offrire, è con semi di vario tipo, oltre sempre frutta e verdura di stagione. Fatevi dire sempre che marche usano e in casi di particolare bisogno date Voi gli estrusi e i semi che solitamente usate, a volte il cambio di alimenti porta il pappagallo a non mangiare ciò che gli viene dato...Per il loro diletto dovrebbero avere sempre nuovi rametti di ciliegio ed olivo, eucalipto e altro per giocare…

DOCUMENTI CHE DEVONO CHIEDERVI PER FAR ENTRARE IN PENSIONE I PAPPAGALLI

Per i pappagalli VI DEVONO richiedere di far effettuare prima di entrare in pensione la ricerca clamidia e aspergillosi, eventualmente anche estesa a PBDF, oltre esame delle feci e visita veterinaria, chi non vi chiede nulla e' un'incapace abusivo... SCAPPATE!!! (E DENUNCIATE)

Ovviamente autocertificazione del proprietario che il pappagallo ha un cites


Tutti coloro che riscontrano anomalie in chi non è autorizzato dall’ASL DI COMPETENZA ad effettuare il servizio di PENSIONE ANIMALI può contattare il numero verde gratuito 800253608. Il numero è stato istituito dal Comando dei Carabinieri in accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.
L'autorizzazione a esercitare l'attività deve essere esposta e visibile per i clienti, se non la vedete chiedete di visionarla!!

È attivo anche un indirizzo e-mail per sollecitare l’intervento dei carabinieri : cctass@carabinieri.it



ULTIMI CONSIGLI:

È comunque consigliabile non prendere soltanto i contatti telefonici, ma visitare la pensione di persona per accertarsi che tutte le condizioni e i servizi promossi siano reali. Verificare le condizioni della pensione e la professionalità degli operatori che la gestiscono o ci lavorano è infatti un diritto dell’utente e ricordate sempre di chiedere FATTURA E/O SCONTRINO FISCALE questo significa che l’attività è autorizzata e iscritta al registro della camera di commercio, avrà un’assicurazione (obbligatoria per legge) che copre i danni e risponderà civilmente e penalmente per qualsiasi problema dovesse insorgere con il vostro animale pet.

DIFFIDATE DA CHI NON E’ IN REGOLA E S’IMPROVVISA GESTORE DI “PENSIONE PER ANIMALI”, CONTROLLATE SEMPRE A CHI AFFIDATE IL VOSTRO ANIMALE E SOPRATTUTTO OSSERVATE BENE LA STRUTTURA CHE LO DOVRÀ OSPITARE PERCHÉ MALTRATTARE UN ANIMALE E’ REATO!!


IMPORTANTE

Il maltrattamento degli animali è un REATO, previsto e punito dagli artt. 544 ter e 727 del c.p. e non si tratta più solo di un "delitto contro il patrimonio" (cioè il bene protetto è la proprietà privata dell'animale da parte di un proprietario), come è previsto dall'art. 638 (Uccisione o danneggiamento di animali altrui). La differenza è stata chiarita dalla Cassazione (sentenza n. 24734/2010), che sancisce come il delitto di cui all'art. 544 ter c.p., tutela ora il sentimento per gli animali: con l'art. 638 l'animale era tutelato quale "proprietà" di un terzo soggetto, che risultava essere la parte offesa; ma con l'art. 544 ter, è riconosciuta una condotta lesiva nei confronti dell'animale stesso.


Grazie da Totò e Peppino reduci da una settimana in pensione pagata con un'offerta di "PENSIONE PER DUE PAGHI PER UNO"






giovedì 8 giugno 2017

Stasera va così.... meditiamo!

Totò. - L' amicizia non è un regalo, l'amicizia è un sentimento...
Se si vuole avere amici, bisogna imparare ad esserlo...

Peppino - Le cose finiscono, e se non finiscono cambiano.
Prima impariamo ad accettarlo e meno rimarremo delusi...

Mja e Stell 

Io aggiungo che "Diventare un po' bastardi non è difficile: basta incontrare un po' di stronzi nel cammino della vita..."

Buona serata Totò e Peppino a volte sono anche seri! 

mercoledì 7 giugno 2017

Peppino e i traumi infantili!!

Peppino è un pappagallo ventitreenne trattato dai genitori come un prigioniero dei campi di concentramento. Per questo non era mai cresciuto, aveva degli atteggiamenti infantili e i suoi “amici” sospettavano che avesse qualche ritardo… era stato addestrato male.. Nel lontano 31 ottobre 2014, quando Peppino aveva ancora ventidue anni, accadde qualcosa che lo sconvolse. Era Halloween e Peppino decise di uscire per fare “dolcetto o scherzetto?” da solo a bordo della sua bicicletta con gli adesivi di Dragon Ball. Indossava un paraorecchie arancione che gli avevano regalato i suoi genitori, perché aveva paura di prendere freddo o che gli entrassero gli insetti nelle orecchie. Da questa prima descrizione si può capire che genere di pappagallo fosse (ammesso e non concesso che fosse un pappagallo). Peppino bussava a tutte le porte senza ottenere alcun dolcetto, tra l'altro non era neanche travestito ma aveva solo piume e piumotti gialli e blu a fargli da tuta alla Mario brothers… Inoltre non riusciva nemmeno a pronunciare “dolcetto o scherzetto?” perché, essendo molto timido ed emozionato, gli veniva il panico alla sola idea di parlare con uno sconosciuto, quindi si ritrovava a balbettare parole incomprensibili. Intanto procedeva sulla sua bicicletta, ma gli davano fastidio le macchine (anche quelle parcheggiate) perché aveva paura di andarci a sbattere o di farsi investire. Ad un certo punto arrivò davanti ad una grande casa avvolta nell'oscurità e circondata da un enorme giardino poco curato (che lui non aveva mai visto, nonostante si trovasse a pochi isolati dal suo nido, dato che i suoi genitori non gli permettevano di uscire). Peppino, titubante, si avvicinò al grande cancello e, con tutto il coraggio che aveva, suonò il campanello. Mentre aspettava, l'ansia lo assalì e si pentì di aver suonato. Era seriamente tentato di scappare e correre a nascondersi nella sua cameretta nel grande nido dentro all’albero cavo dei genitori!! Ma all'improvviso il portone si spalancò e sulla soglia apparvero tre donne cesse sull'orlo dell'obesità travestite da educatrici. Travestite, appunto, dato che avevano la stazza di uno scaldabagno da 1200 litri. Peppino, credendo che quelle donne fossero davvero delle educatrici (ancora non si sa come abbia fatto a crederci, ma io ve l'avevo detto che aveva qualche disturbo mentale!), si spaventò tantissimo. In preda al panico, saltò sulla bici e cercò di scappare. Ma siccome da poco aveva fatto togliere le rotelle dal suo papà e ancora non sapeva usarla bene, perse l'equilibrio e cadde a terra a becco in giù. Quell'esperienza traumatica segnò per sempre la vita di Peppino, da quel giorno uscì ancora più raramente e non salì mai più su una bicicletta e cominciò a capire la sua vera natura… Era un asino imprigionato dentro ad un pappagallo!!

Morale >>> per addestrare Peppino devi saper usare un buon fischietto caro Steve e cucuzzaro a seguito… perché come tutti sanno i pappagalli non si sottomettono a nessuno… sono caparbi, grandi lavoratori di becco, instancabili...
Se non sai fare il genitore fin da subito comprati un peluche perché per prendersi cura dell'Ara Peppino bisogna conoscere le caratteristiche della razza ( specie per Peppino e' un parolone) e soprattutto il suo carattere … pensi sia facile vivere 20 anni insieme a 16 Peppino?
Provaci!!!!!!!
Cra cra da Peppino

Articolo pubblicato ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. I fatti ed i personaggi narrati in questo articolo sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

martedì 6 giugno 2017

Totò Peppino e la doccia!!!

Bla... bla... bla.... che stress!!
Appoggiato ad un ramo di castagno Peppino brontola tra se e se... oggi mi giranooooooo.... pensa e ripensa sempre la stessa cosa : mi lavo o non mi lavo? 
Nel mentre arriva Totò con un sacchetto sotto l'ala e lo appoggia sul ramo su cui Peppino brontola...
Che hai nel sacchetto? 
Ti ho comprato sapone, schiuma per becco e deodorante per le ascelle alla rosa canina! 
Per caso stai insinuando che puzzo?
Un po' amico mio... da quanto non ti lavi?
Sono circa due mesi...
E perché se posso chiedere?
Perché se mi lavo dicono che poi mi vengono le crisi nervose, potrei perdere le piume e diventare autista! 
Peppino, amico mio... tu sei nervoso da sempre, perdi le piume circa due volte all'anno e di sicuro non sei un autista, LAVATI che puzzi a cane morto! 
La dott  Ghipupú e le sue assistenti che lavorano all'obitorio hanno detto alle cornacchie che me lo hanno riferito che appena vedono un pappagallo lavato lo rapiscono, lo mettono al pappacomio per osservarlo e poi gli fanno l'elettroshock e se mi riduco come quel disgraziato di Geoba? 
Pensa che gli mettono le foglie nella gabbia dove lo hanno rinchiuso e poi lo bagnano con uno spruzzino, non contente lo avvolgono nella verdura bagnata e lo legano a un ramo di pioppo, olmo o di susino .... Mai mai ti devi lavare, perché metti caso che il ramo su cui sei appoggiato non è di olmo, pioppo o susino ma di betulla ti viene la psoriasi...
Ma vado oltre caro Totò... ti rinchiudono in una gabbia con dei giochi e poi ti spruzzano vapore acquoso sopra le zampe e ti lavano al contrario per uno strano effetto della fisica l'acqua sale in alto e tu ti lavi mentre loro ti osservano... capisci ora perché sono così pensieroso? E se mi rapiscono? E se mi torturano con lo spruzzino? Io mi lavo dove capita, piove? Mi lavo! Vedo una bacinella con l'acqua? Mi ci tuffo! Scende acqua dalla doccia? Me la faccio.... insomma è un cazzo di bagno mica dobbiamo risolvere il teorema di thevenin....
Siamo liberi di farci il bagno o dobbiamo fare testamento? 
Lasciateci lavare in pace, ma che ne sapete voi di quanto a noi ci piace? 
Ma chi vi ha chiesto niente? Noi mica veniamo a vedere come reagite alla doccia mentre la fate... anzi non ce ne frega proprio nulla anche perché siete pure racchie! 
Quanto ci si guadagna suoi poveri sciocchi che si sentono dire dai professoroni : povero pappagallo deve essere seguito dallo psicologo sennò ti si rimbambisce mentre lo lavi perché dal movimento del piede sinistro si evince che non si vuole lavare! 
Lavateci, se non lo desideriamo ve lo facciamo capire non siamo scemi, quando vorremo lavare metteteci una bacinella con l'acqua sul tavolo, nella gabbia o dove diamine vi pare se ne avremo voglia ci laveremo! 
Caro Peppino ora che ti sei sfogato che ne dici di una bella doccia? 
Si ok ma in piscina con idromassaggio e post massaggio fatto dalla cloropthera nuova quella che ha appena aperto il centro estetico a pappolandia.... mica sò scemo! 
Baci beccosi da Totò e Peppino...

Articolo pubblicato ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. I fatti ed i personaggi narrati in questo articolo sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

venerdì 2 giugno 2017

IL CORAGGIO

2 Giugno 2017 - Festa della Repubblica

Totò e Peppino, pappagalli patrioti molto intelligenti sono appena tornati da una parata militare, hanno visto sfilare militari, uomini ligi al dovere e alla patria che con coraggio e umiltà ogni giorno la servono in silenzio, senza parlare, privando le loro famiglie della gioia di stare insieme e mettendo al primo posto lo Stato, l'onore e il sacrificio...
Totò che dei due e' il più intellettuale dice a Peppino la sua su questa giornata, e' l'umile pensiero di un pappagallo ad un'altro pappagallo, ma il coraggio di pensare quello che ci dicono questi due è magnifico....
Ascolta Peppino, io la vedo così:

IL CORAGGIO
Coraggio è avere il coraggio d’avere paura... mettendoci la faccia!
E’ il coraggio di accettare la sconfitta a farci trionfare. Il coraggio è quell'inspiegabile impulso a sbagliare dal quale impariamo a riuscire. E’ fare esperienza dei propri limiti e apprendere di esserne all'altezza, non di esserne al di sopra. Il coraggio non ti sopravvaluta: ti innalza; non ti sottovaluta: fortifica le tue radici. E’ immergersi nelle angosce per annegarle. Il coraggio è il dubbio: è avere il sospetto, non la convinzione. E’ il timore maturato, evoluto. Il coraggio affronta, non si scontra; sostiene, non assale; sperimenta, non delega; non si auto-promuove, prende in carico. E’ una forza intima, non svelata, è il coraggio di ammettere a se stessi le proprie debolezze. Perché il coraggio non è invulnerabilità, ma avere la capacità di rivendicare le proprie vulnerabilità. Perché coraggio non è sinonimo di invincibilità.
Coraggio è aspirare ad essere migliori, per se stessi e gli altri, non la bramosia di essere superiori a qualcun altro...
Con affetto Totò e Peppino la dedicano a tutte le bimbeminkia che non sanno nemmeno cosa significa la parola CORAGGIO!!!



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giovedì 1 giugno 2017

Totò Peppino e la mail dall'America!!

Peppino ma che stai scrivendo da stamattina?
Sta zitto Totò, devo tradurre una mail dall'inglese…
Tu?
Si io… sarò somaro ma Steve Martin mi ha scritto una mail da dare a Geoba (sono grandi amici) perché solo ora ha saputo che sta’ al pappacomio di Stoccolma, ora gliela traduco quello è più somaro di me e poi domani se vuole rispondere a Steve Martin gliela traduco di nuovo e gliela spedisco… Al pappacomio non ha la connessione, (sia mentale che internet)…
E che dice sta mail? Almeno l’hai tradotta bene?
Certoooooooo… avevo un padrone inglese tanti anni fa sapessi quanto ho imparato da lui… ripeto in inglese con un accento perfetto!!!
Vabbe’ leggimela va… so’ curioso!

Tradotta dice questo Totò:

Dear Geoba, but what cazz happened to you? You eri so bono, so affascinant, so frisk, so un pezzo de sorco...and now???
Now me sembri Renato Pozzetto con lo scorbuto. And i'm not talking about the puzza, Geoba. Puzza is okay. Italian women love puzza.. l’omme adda puzzà!!!
I'm talking about doppio mento, capelli pelati end unti that you don't lavi da like two anni and dentis non ne speak proprio…...and what about your denti? I understand you are a veterinary, a pilots, a President of factory from Milano due...but pig miseria, Geoba! 'Na cazz di pulizia dentale, sometimes, proprio no?!
And, senti a me, if you vesti like "poro nonno" it's ancora peggio. It breaks our cuore. Our utero. Capisc? Without your giacche di cottons, it's na cazzo de tragedia, Geoba!!!
You eri our sogno erotico, the fico ribelle who can salvare us from these rincoglioniti uomini italiani in Stunted t-shirt and pantalonas broke !
We siamo passat from "Our bonazzo Geoba" in "papparadunos" al ”bowling” a "Geoba that s'è mangiato COCKATOO, bowling and all the PARROTS".

Never a joy.

Statte buon end give me some news…your dear friend Steve… I'm sending you my picture..

Steve Martin
Totò è svenuto... a domani con la risposta!!! 

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