Sono costretto, mio malgrado, ad occuparmi, nuovamente, di colui il quale, in barba ad ogni più fondamentale norma, non dico giuridica, ma del vivere civile, continua a calpestare la mia esistenza senza ritegno alcuno.
Esimio Sig. Sergio Giovannetti, inutile rammentarle che il materiale del mio blog non può da lei ( come da nessun altro) essere utilizzato e diffuso a suo piacimento.
Il tutto, ovviamente , al solo scopo di denigrarmi e demolirmi.
Vogliamo poi parlare dei numerosissimi post incentrati sulla mia persona, che quotidianamente pubblica sul suo profilo FB?
Un delirio nel quale cattivo gusto, pseudo ironia pecoreccia, violenza verbale si fondono con citazioni maldestre.
Quest’ultime figlie delle sue molteplici lauree e dei suoi dottorati, titoli da lei tanto strombazzati ma che nessuno ha mai avuto l’onore di poter verificare...
Lei assume di fare tutto ciò in nome di una crociata contro il sottoscritto.
Insomma il fine giustificherebbe i mezzucci, ops, i mezzi da lei usati.
Io sarei, a suo dire, un maltrattatore seriale di pappagalli, addirittura lei avrebbe contatti giornalieri con la Forestale per avere aggiornamenti precisi sui molteplici procedimenti penali a mio carico...
Di recente, nei suoi coloriti post, vengo descritto come un alcolista o, peggio ancora, come un drogato.... e chi più ne ha più ne metta.
Di contorno a questo sciagurato e squallido Zibaldone gli schiamazzi e l’approvazione di coloro i quali nel loro “credo” in lei evidenziano la pochezza delle loro stesse esistenze.
“Vuoti a perdere” che sperano di mostrare qualcosa a lei e a se stessi, plaudendo alle sue sgangherate invettive.
Ecco, tutto questo non ha nulla a che fare con la correttezza e fa male TANTO.
Disturba la vita, mia e di coloro i quali mi vogliono bene e mi stimano.
Ma aspetti ad esultare di fronte a questa mia affermazione: l’effetto sortito delle sue nefandezze non è e non sarà, mai, quello da lei sperato.
Io continuo per la mia strada, certo di poter camminare a testa alta e, come si suol dire, il tempo è galantuomo....
Certo chi si muove secondo diritto deve rispettarne i tempi.
La lascio quindi al suo mondo infestato da pensieri mefitici e, mi creda, per il sottoscritto, sarebbe più facile contenderle lo scettro di Re del cattivo gusto, magari facendo delle grossolane quanto prevedibili battute sull’agghiacciante location in cui lei vive o sull’ultima data in cui i suoi capelli hanno conosciuto la gioia di uno shampoo. Senza offesa eh...