Dagli acheni del cardo mariano si estrae la silimarina, una miscela di flavonolignani (silibina, silidianina, isosilibina e silicristina) noti per le proprietà depurative e protettive sul fegato. Il cardo mariano viene utilizzato in tutte le epatopatie (alcoliche, tossico-metaboliche, iatrogene e croniche) in cui sia rilevato un danno anatomo-funzionale,[2] dato che effettua un'azione rigeneratrice nei confronti della cellula epatica e rende più resistente la cellula nei confronti degli agenti epatotossici.[3] Inoltre è un efficace antiossidante dato che cattura i radicali liberi.[3]
L'utilizzo a scopo terapeutico di questa pianta è noto fin dall'antichità ma l'isolamento e la caratterizzazione dei principi attivi sono stati completati negli anni settanta.
Le radici hanno proprietà diuretiche e febbrifughe. Le foglie hanno proprietà aperitive.
Wikipedia.
Tra le piante officinali il cardo mariano è una delle più apprezzate e rispettate, soprattutto quando si parla di benefici di depurazione e di benessere al fegato. Le sue proprietà benefiche sono da imputare alla silimarina ed a una miscela di flavonolignani in grado di svolgere una interessante attività protettiva sul fegato. E’ dimostrato inoltre che la silimarina inibisce la produzione di lecotriene il che spiega il suo effetto antinfiammatorio e la sua azione rigeneratrice delle cellule epatiche. Molto valide anche le sue proprietà antiossidanti, ovvero l’azione anti-radicali liberi del cardo mariano, così come la sua capacità di rinforzare le pareti dei capillari quindi svolge anche un’azione benefica su circolazione e cuore.
https://www.iltrespolo.com/alimentazione-e-salute-pappagalli/il-cardo-mariano-in-ornitologia.html/
https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/rimedi-naturali/erboristeria/cardo-mariano.html