Lo dimostra uno studio dell'ornitologo Karl Berg della
Cornell University
Un gruppo di ricerca guidato dal giovane ornitologo Karl
Berg della Cornell University ha verificato che il richiamo dei pappagalli,
quel verso che identifica i singoli membri di una colonia, non è determinato
geneticamente ma viene appreso dialogando con i membri del nucleo familiare. Lo
studio di Berg ha dimostrato che i pappagalli apprendono il loro verso
identificativo in maniera molto simile a come i nostri bambini imparano il
proprio nome.Per cercare di comprendere di più sui linguaggi di comunicazione
degli uccelli, Berg ha iniziato dalla base, lo studio del 'nome' dei singoli
individui di una colonia di parrocchetti Forpus. Il problema principale, spiega
lo stesso ricercatore, è la difficoltà nel cogliere le piccole variazioni
presenti nel loro richiamo. "E' impossibile trovare un senso ai loro
vocalizzi semplicemente ascoltando - ha raccontato Berg - l'unico modo per
studiare il loro linguaggio é quello di convertire i loro suoni in uno
spettrogramma e analizzarlo al computer per rilevare delle ripetizioni o delle
variazioni". I parrocchetti, come molti altri pappagalli usano il loro
richiamo in molti modi per comunicare con il resto della loro comunità, ad
esempio tornando nel nido generalmente emettono il loro fischio ricevendo
spesso risposta dal compagno. Conclude Berg : “ è un po' come quando ritorni a
casa e dici Amore, sono tornato!".