PARTE PRIMA : PARLIAMO SERIAMENTE DEI PULLI ALL'ASILO
Un pullo di pochi mesi ha bisogno di socializzare? Da che
età i pulli cominciano a voler stare con i propri coetanei e li cercano
per giocare con loro? E’ capitato a tutti di sentirsi raccontare che il pullo
della tal persona è stato iscritto all'asilo nido a pochi mesi perché ama stare
con gli altri ed è pronto per socializzare. E’ diffusa l’idea che i pulli
piccoli vogliono e devono socializzare, ne hanno bisogno. Per capire se questa
idea sia vera e fondata dobbiamo fermarci a riflettere, e la riflessione
dovrebbe partire dai bisogni del pullo. Subito dopo la nascita i bisogni del pullo
sono soddisfatti soprattutto dalla figura materna. La mamma pappagalla riesce a
provvedere a tutto ciò di cui il pullo/neonato ha bisogno, semplicemente
assecondando le sue richieste. Da questi primi contatti tra la mamma pappagalla
e il pullo nasce la prima forma di socializzazione. Il pullo, infatti,
socializza fin dalla nascita, nell'incontro con la madre e poi con il padre. I
fratelli e la famiglia allargata sono parte di questa socializzazione naturale
che prevede un approccio graduale a tutte le figure che ruotano intorno al pullo.
La socializzazione è, quindi, un processo spontaneo che entra a far parte della
vita del pullo passo dopo passo. E’ artificioso pensare che il pullo abbia
bisogno di socializzare, perché di fatto lui già socializza fin dalla
nascita, e lo fa nel modo e nei tempi che gli sono più consoni. La crescita del
pullo si accompagna ad una sempre maggiore socializzazione che è mediata
dall'adulto (pappagallo papà o pappagalla mamma) di riferimento. Un pullo per i
primi anni di vita non ha necessità di confrontarsi con i pari (pulli della
stessa età ) ma ha bisogno di figure di riferimento stabili che durino nel
tempo. Con questo vogliamo semplicemente ricordare che del nido il pullo ha più
bisogno dell’educatrice (che sia punto di riferimento costante e valido) che
non dei pulli che condividono lo spazio con lui. Infatti, fino a tre anni i pulli
raramente giocano insieme, spesso giocano vicini, si contendono i giochi ma non
percepiscono il gioco come modo di condividere tempo e spazi con altri piccoli
della loro età . La socializzazione con i pari non deve quindi diventare
il metro con il quale scegliere chi accudirà il pullo nei primi anni
della sua vita. Il timore che i pulli crescano isolati o asociali se passano la
maggior parte delle loro giornate con i genitori, o i proprietari umani è
infondato. Nel primo periodo della loro vita i pulli costruiranno con le figure
di riferimento le relazioni privilegiate che saranno la base sicura su cui
fondare tutte le relazioni e le esperienze successive…. In maniera chiara e
semplice senza usare paroloni che dopo il primo paragrafo farebbero
addormentare pure una mummia abbiamo cercato di spiegare la socializzazione… Iscrivete pure i pulli all'asilo ma non aspettatevi miracoli, il rischio maggiore risiede in coloro che si fregiano di essere insegnanti, pur non conoscendo argomenti che insistono col nominare... Vi auguriamo di trovare una buona maestra!!!
PARTE SECONDA : Totò e Peppino iniziano la loro avventura
nel mondo!!
Ps a breve un articolo sull’ auto-preening… parola terribile
su cui scriveremo circa duecento volumi stile Treccani… ops scusate inseriremo
anche un’antologia comportamentale sulla prosocialità … ma per fare ciò ci abbisogna
di tempo,...perché chiederete voi?
Perché stiamo studiando due pappagalli talebani ( Totò e
Peppino) che non sono stati socializzati e imprintingati bene , soffrono di doppia
personalità e si credono uno un cavallo e l’altro un asino…. A breve su questo
blog!!!!